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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

675913
Garibaldi, Giuseppe 39 occorrenze
  • 1870
  • Fratelli Rechiedei
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico

gondoliere di andare, quando il T.... giunse alla riva del canale. Che fare? Precipitarsi nell’onde, ed aggrapparsi all’orlo della barca, come un

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inviate molte da ogni parte d’Italia ma questo Governo di Firenze, esperto in ogni umiliazione e malvagità ed espertissimo nel fare il birro, avea

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mondiale, è cosa da fare spavento! Dalla posta vi arrivano le lettere insignificanti dopo d’esser state aperte dalla polizia, ma nessuna di quelle che

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sempre ministri di marina che non s’intendono di mare, e quindi incapaci di stimolare una professione che può fare dell’Italia una delle più importanti e

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più minuta narrazione di questa opera che il Signore si compiace di fare per nostro mezzo.

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fare si ferma a contemplare tutte le curosità che scopre sul davanti delle botteghe e sui frontespizi dei templi e dei monumenti, di cui ad ogni passo è

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fare con un demonio. Quel signor Pancaldo è capace di metter le manette al Padre Eterno ed una volta che lo tiene non lo lascia andare nemmeno per la

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contra all’indole mia mi trovavo a dover fare quel maledetto mestiere ed era qualche tempo che il reverendo Petraccio direttore del seminario mi

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. Eran ben custodite di certo. L’Orazio Romano le avrebbe difese contro un esercito e si sarebbe lasciato fare a pezzi per loro. Il Capo d’Anzo a

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le due donne, a circa tre miglia a tramontana di porto d’Anzo. Giulia aveva dato ordine al capitano di fare in guisa di trovarsi appunto la notte al

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non solo si trovava al sicuro nelle ugne dei tre amici ma doveva fare i suoi conti anche con un quarto personaggio che valeva ciascuno dei primi e

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bellezze, non mancava di certo prurito, di certo desiderio di voler fare una conquista. Dobbiamo a giustificazione del giovane principe notare, che quel suo

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attendersi notizie ed ordini sul da fare. Il messo fu rinviato per sollecitare l’azione interna e annunziare la presenza dei settanta pronti a correre

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e della sua complice, ma in Roma, al curatore delle anime, al medico spirituale, al confessore della padrona di casa, chi ardirebbe fare uno sfregio

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del legno, ed essa deciderà su quel che sia da fare». Giulia, la bella viaggiatrice, l’antiquaria, l’artista, l’amica della libertà italiana, fu

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dovesse conoscere con chi aveva a che fare e di che si trattava, mentre alla prima occhiata aveva riconosciuto le sue interlocutrici. «Venga dunque la

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. Mi chiamino pure brigante! Mi avvicinai all’infelice e baciai quella fronte grondante sudore ed ardente come un tizzone. Ma che fare! le radici

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merito a dar la vita per il proprio paese quando è santificato il principio del non fare per non disturbare il bell’andamento di cose ordite dal

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stesso nel quale le donne di Manlio avevano stabilito di recarsi al palazzo Corsini, Giulia ascendeva il Gianicolo per fare una visita allo studio di

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sepolto il cadavere non una voce vi fu che in suo onore dicesse una parola di orazione funebre. Il povero principe con tutta la sua volontà di fare

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, tu dirai ch’è un antiquario che studia le ruine della campagna Romana». Questa era l’ammonizione che Silvio credette prudente di fare a Marcellino nel

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anni prima, superba di fare da sacerdotessa per amici che amava teneramente, essa improvvisò un altare al piede della più maestosa delle quercie coll

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può fare a meno di dubitare: se veramente la classe povera ritrae molto profitto dalla civiltà presente. Egli è lecito chiedersi ancora, se essa può

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austriaco. Il primo si chiamava Goulard, il secondo Sanchez ed il terzo Haynau. I padrini nel resto della notte si occuparono a visitare le armi per fare

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dedicato l’intiera sua vita. Egli deve fare una peregrinazione di propaganda in molte parti della penisola e principiare dal Veneto. Lo scopo è d

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perché anche il Governo abbisogna di tempo per fare i suoi preparativi. Ma da qui innanzi, fa mestieri usare tutta la vigilanza possibile, per conoscere

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avvallamento del terreno, Orazio disse: «I nostri amici sono fuori di pericolo, tocca ora a noi a fare altrettanto». Così dicendo prese a destra per un sentiero

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caccia. Un giorno Orazio e John si trovavano nella foresta cacciando un cervo. John doveva fare la battuta ed allontanossi seguendo le istruzioni del suo

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ermafrodita che si chiama de’ moderati, e altra moderazione non ha e non usa che quella d’impedire il fare e il far bene: setta infame e divoratrice siccome il

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assalire c’erano dei suoi ufficiali rimase perplessa senza sapersi che fare. Ma Sempronio che era prudentemente rimasto indietro, vedendo l’inutile

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delitti, e qui fuori, pronto a fare giustizia degli scellerati stanno Attilio, Muzio, Silvio e venti compagni dei nostri trecento. Questi superbi figli

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due col sangue d’un concittadino! Non potrebbe essere versato invece a prò di questa terra infelice, cui tanto ancora resta a fare, per raggiungere

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pago del poco che ho potuto fare per voi. Me ne sento superbo, quindi a me non dovete gratitudine e se mai fossi tanto fortunato da spendere questa

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intorno a Roma. Soleva fare le mie escursioni lontane a cavallo accompagnata da un vecchio e fido domestico di casa. Una sera, di ritorno da una di quelle

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strage che s’era fatta della sua gente in poco tempo capì con che nemici avea da fare, vide dipinto sulla fisionomia dei suoi il timore. Ma poiché la

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, veramente sulle prime non li riconobbe. Quando fu ben sicura che erano loro, proprio loro, rimase mortificata di trovarsi accanto a tal vicino. Ma come fare

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mi sentivo fallire il coraggio. Ero sul punto di tornare indietro ma l’amor proprio mi gridava: vergogna! a che tanti preparativi per fare un fiasco

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coraggiosa, vedendo l’eroica risoluzione della compagna, assalì il nemico con eguale trepidezza, e certo, se avessero avuto da fare con lui solo, il

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. Bisognava fare del chiasso, far accorrere gente di dentro e di fuori. Pertanto dopo aver accomodato ogni cosa traversai la piazzetta e mi nascosi nel vano di

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